
Vivendo fuori Milano non accade spesso che mi trovi a contatto con prodotti particolari, anzi, e per questo sono rimasta davvero sorpresa quando ha aperto un punto vendita dm proprio vicino al mio ufficio! Si tratta di una catena di supermercati tedesca particolarmente fornita di prodotti bio, vegan e cosmesi naturale. (Serve che dica che ormai sono diventata una cliente abituale?)
Tra i vari prodotti che ho deciso di provare, non potevo non acquistare la Giaca, o Jackfruit, come è meglio conosciuto nel web. Si tratta di un frutto esotico, ancora poco conosciuto in Europa, originario dell’Asia e divenuto particolarmente popolare negli ultimi tempi per le sue particolari caratteristiche. È povero di grassi ed è ricco di vitamine B6 e B1, ha proprietà antiossidanti e contiene molte fibre. Nonostante da crudo sia dolce, con un gusto che ricorda la mela e l’ananas, quando viene seccato e disidratato ha un sapore neutro che assorbe tutto ciò con cui viene cucinato. Grazie alla sua consistenza “filacciosa” è diventato per questo molto popolare tra i vegetariani e vegani in USA, perchè, condito con salsa BBQ, ricorda moltissimo il “pulled pork“, ossia lo stinco di maiale arrostito e sfilacciato, solitamente servito in farcitissimi panini.
Lo so, inizialmente anche io non ero convintissima, ma avendolo trovato già disidratato e confezionato, ho deciso di provarlo, spinta dalla pura curiosità. Devo dire che non mi ha conquistato del tutto; consistenza e gusto erano impeccabili e replicavano in maniera molto similare il pulled pork, ma a livello nutrizionale l’ho trovato un po’ “povero” di proteine rispetto ad altri cibi veg. 100g di Giaca, o Jackfruit, contengono all’incirca 2g di proteine, contro i 20g del seitan e i 10g del tofu. Insomma, non sarebbe la mia prima scelta nel comporre un piatto bilanciato, ma devo concedergli che è perfetto per togliersi lo sfizio di tanto in tanto.
Ho scelto di prepararlo seguendo una ricetta alternativa al solito panino, con aromi asiatici e accompagnato da verdure e riso venere. Più tempo il Jackfruit rimarrà a marinare più sarà saporito, quindi vi consiglio di prepararlo il giorno prima. Se non doveste trovare il Jackfruit, potete tranquillamente sostituirlo con dei funghi Pleurotos (o cosiddetti Orecchioni); li troverete sicuramente più facilmente al supermercato e si sfilacciano ugualmente bene.

- 2 cucchiaini olio extravergine d’oliva
- 2 scalogni sminuzzati
- 4 spicchi aglio sminuzzati
- 1 cucchiaio zenzero in polvere
- 60 ml brodo vegetale
- 45 ml salsa tamari o di soia
- 2 cucchiaini aceto di vino
- 1 cucchiaio sciroppo d’acero o d’agave
- 2 cucchiaini olio di sesamo
- 1 carota a julienne
- 1 zucchina a julienne
- 1 cipolla tagliata sottile
- qb coriandolo
- 1 cucchiaio salsa tamari o di soia
- 2 cucchiaini olio di sesamo
- 1 cucchiaio aceto di vino
- qb semi di sesamo per decorazione
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Scaldate l’olio in una padella, e fate dorare lo scalogno. Aggiungete l’aglio e lo zenzero.
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Aggiungete il Jackfruit (o i funghi) e il brodo vegetale. Lasciatelo sobbollire finchè non si è ammorbidito, quindi rompete i pezzi con il dorso di un cucchiaio di legno in modo che si separino le fibre.
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Aggiungete gli ingredienti rimanenti in una ciotola, mescolate, e quindi versateli nella padella.
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Lasciate cuocere a fuoco basso per altri 10-15 minuti, fino a che il brodo non si sarà assorbito. Lasciate che si raffreddi, o conservate la notte in frigo per intensificare il sapore.
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Prima di servire, riscaldate il forno a 200° C ventilati. Disponete il Jackfruit su un foglio di carta forno e condite leggermente con dell’olio. Cuocete per circa 20 minuti, fino a che non sarà caramellato sui bordi.
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Tagliate le verdure e fatele saltare velocemente in padella con un cucchiaio d’olio.
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Mescolate tutti i condimenti in una ciotola, quindi versateli sulla padella. Fate saltare ancora qualche minuto, quindi spolverate con i semi di sesamo.
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Servite su un piatto accompagnato da una porzione di riso (io ho usato il venere, ma anche integrale va benissimo!)
Serve the pulled jackfruit and slaw with a side of cooked brown rice.
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